Atmananda Talavidya /
Svamini Shuddhananda Ghiri
Artista
Atmananda Talavidya /
Svamini Shuddhananda Ghiri
Quando
22-23 Marzo 2025
Cosa
Quest’anno apriamo il festival Luci dell’India 2025 con l’arrivo della primavera e un’esplosione di gioia e vitalità tra musica, danza e conferenze grazie alla straordinaria collaborazione con l’Unione induista italiana.
Felici di ospitare due grandi artisti, docenti e monache induiste che si esibiranno in danze e incontri aperti a tutti.
Preparatevi per immergervi in un viaggio tra i mille colori attraverso storie tratte dai testi sacri della tradizione induista.
Conosceremo la danza indiana che è ritmo, coordinazione dei movimenti, graduale presa di coscienza del proprio corpo, delle emozioni, sviluppo della capacità di esprimere e comunicare sentimenti ed emozioni. Un meraviglioso linguaggio espressivo che introduce a una cultura ricca di miti, epopee, opere poetiche e a una vasta simbologia che esprime concetti filosofici e spirituali.
Sperimenteremo emozioni, che coloreranno lo spazio come un dipinto, dove il corpo trasportato dal ritmo sarà il suo pennello.
10:00 Accoglienza
11:00 KUNDALINI YOGAcon Margherita Baratti
17:00-19:00 STAGE DI DANZA CLASSICA INDIANA stile Kuschipudi con Atmananda Talavidya
Introduzione al Kuchipudi, uno dei sette stili classici che si sviluppa nell’Andrapradesh, nel Sud India.
Il cuore della danza indiana è la sua essenza. È lontana dalla cultura occidentale, ma profondamente vicina al cuore dell’essere umano.
19:00 | CREAZIONE COMUNITARIA RANGOLI Mandala di fiori- attività gratuita
Ore 21:00 CONFERENZA- attività gratuita
“Lampi di luce: tra bellezza, arte e natura nell’induismo”
di Svamini Shuddhananda Ghiri
Ore 21:30 SPETTACOLO DI DANZA CLASSICA INDIANA
“Vasanta, l’incanto dei colori primaverili”
di Atmananda Talavidya
09:00-11:00 STAGE DI DANZA CLASSICA INDIANA stile Kuschipudi con Atmananda Talavidya
È possibile partecipare anche a solo una attività.
Vi aspettiamo per celebrare insieme!
Classe di Yoga (1h30) | 20 €
Stage di Danza (4h) | 108 €
Stage di Danza (2h) | 55 €
Tesseramento obbligatorio Acsi | 5 €
Early bird per lo Stage completo entro il 28 Febbraio | 88 €
Spettacolo di Danza | 25 € (20 € per i tesserati ACSI)
Conferenza gratuita
340-0580687 | info@palazzocaprioli.org
STAGE DI DANZA | Per confermare l'iscrizione chiediamo un acconto di 50,00 €
BIGLIETTI SPETTACOLO | Pagamento in loco o via bonifico
1) Di persona in contanti, con assegno o con bonifico bancario.
Dati Bonifico:
IBAN: IT35R0200854591000105635832
SWIFT/BIC: UNCRITM1H46
Account Name: Palazzo Caprioli S.S.D.
Bank: UniCredit
Causale: nome cognome -+ quota associativa (per i non tesserati) + festival holi 2025
2) inviare via mail ricevuta del bonifico effettuato a info@palazzocaprioli.org oppure tramite whatsapp al 340-0580687
BIO
Danzatrice, coreografa e insegnante di due stili classici di danza indiana tradizionale, Kuchipudi e Bharata Natyam. Il suo percorso formativo vede la guida di maestri illustri provenienti da accademie prestigiose quali la Kalakshetra e la Kuchipudi Art Academy di Chennai, la Shambhavi School of Dance e l’Upadhye School of Dance di Bangalore e attualmente studia presso Nishrinkala Dance Academy di Hyderabad sotto la guida di Sai Venkata Gangadhar. Si esibisce in Italia e all’estero in occasione di importanti manifestazioni culturali e religiose, e durante le principali festività induiste nei templi e prestigiosi teatri. Ottiene numerosi consensi e apprezzamenti per la competenza artistica e tecnica tanto da ricevere il titolo di Natya Kala Rani “Regina del BharataNatyam” dalla Sri Mahameru Dhyana Nilayam di Chennai, India. Atmananda è direttrice della:
“TALAVIDYA International Academy of Kuchipudi and Bharata Natyam”; organizza corsi e stage online e in presenza sia in Italia sia all’estero. Tiene lezioni e dimostrazioni per i giovani nelle scuole e nelle Università. Ha collaborato con artisti di fama internazionale quali: Vyjayanthi Kashi e Prateeksha Kashi, danzatrici di Kuchipudi, e Parshwanath Upadhye, Shruti Gopal, Adithya PV., ballerini di Bharatanatyam e artisti emergenti di Bangalore, Sai Venkata Gangadhar e Lakshmi Vempadappa di Hyderabad e molti altri. Per più di 10 anni, insieme ad Amma Savitry Nair e Shantala Shivalingappa, ha insegnato lo stile classico Kuchipudi presso la Scuola internazionale “Rudra”, a Losanna, fondata e diretta da Maurice Bejart. Laureata in lingue e civiltà dell’Asia e dell’Africa con specializzazione in lingua sanscrita presso l’Università di Torino (UNITO),
Atmananda continua il suo percorso di studi sui testi sacri, con particolare riferimento all’arte e alla spiritualità. Atmananda è monaca induista, e vive questa forma d’arte come fonte d’ispirazione e di educazione ai valori etici e spirituali. Nella propria interiorità, vive la danza come un atto rituale, come un fiore da offrire durante le preghiere. Questo grande amore la porta a vivere una profonda esperienza spirituale. Atmananda vive in Italia, nel monastero Matha Gitananda Ashram situato in Italia.
Luci dell’India è un programma di eventi che promuove la cultura indiana in Italia.
Ogni anno il festival propone come protagonisti artisti italiani e internazionali di alto calibro e date di festività indiane.
L’India e l’Italia sono due culle della civiltà che hanno rappresentato per secoli i capisaldi dell’estetica e della filosofia. Il dialogo interculturale tra questi due Paesi vuole contribuire alla ricerca e alla crescita spirituale con lo studio dello yoga, della musica, della danza e del teatro per valorizzare la tradizione attraverso l’innovazione artistica.
Direzione artistica: Nicolò Melocchi
Arrivano i primi boccioli in fiore in una natura al suo primo risveglio dopo il lungo inverno.
Con manciate di colori e sentimenti vivaci, Holi o Holika tinge di gioia ogni parte del mondo. Pur essendo, infatti, una delle festività più antiche nate in India, Holi non ha confini geografici o sociali; è celebrata a livello mondiale.
Anche per coloro che vivono fuori dall’India, Holi è vissuta con grande partecipazione. Ciò risponde a diverse ragioni, non ultima quella di rinsaldare le proprie origini culturali e spirituali, oltre al desiderio di riunire la comunità, scambiarsi doni e dolci e rafforzare il sentimento di fratellanza e amicizia reciproche.
Questa festa segna l’inizio della primavera, rievoca racconti presenti nelle Scritture e, sin dall’antichità, costituisce un momento in cui tutte le norme sociali sono “sovvertite”.
Originariamente legata all’agricoltura, Holi è anche un’occasione per festeggiare i primi raccolti dopo l’inverno.
Holi è associata a diversi miti che sottolineano la vittoria del bene su quella del male; della luce sull’ignoranza.
Un secondo mito, diffuso soprattutto nel Sud dell’India, è associato al Dio Shiva e al Dio Kama.
Il Dio Shiva, conosciuto per essere l’asceta per eccellenza, si era ritirato sulle vette dell’Himalaya dopo il grande dolore generato dalla morte della sua consorte Sati. Entrò in una profonda meditazione con l’intenzione di non uscirne mai.
Nel frattempo, la sua consorte Sati era rinata sulla terra come Parvati, la Bella figlia di Himavan, il Signore della Montagna. Si era messa alla ricerca del suo amato Shiva, ma quando lo trovò egli non la riconobbe e la rifiutò. Ma Parvati non si arrese e decise di sottoporsi anch’ella a una disciplina rigorosa.
Il crescente disinteresse del Dio Shiva verso gli affari del mondo iniziò a preoccupare gli altri Dei che decisero di intervenire; chiesero aiuto al Dio dell’amore Kamadeva. Egli, per il bene dell’umanità, accettò di scoccare una delle sue frecce sul Dio Shiva, seppure fosse conscio del rischio che ciò comportava per la sua incolumità!
Kamadeva scoccò la sua freccia su Shiva e lo distolse dalla meditazione. Adirato furiosamente per questo atto Shiva, con il potere del suo occhio interiore, incenerì il povero Kamadeva. La freccia tuttavia ebbe l’effetto voluto, e così Shiva e Parvati si sposarono e il mondo fu salvo.
La storia di Kamadeva continua con sua moglie Rati, la Notte, che si recò da Shiva per chiedere di graziare il marito. Shiva, Colui che è sempre compassionevole, accettò la richiesta di Rati e mitigò la sua maledizione. Riportò quindi Kamadeva in vita ma gli concesse di vivere in forma invisibile. Da allora egli è infatti conosciuto anche come Ananga, senza membra.
L’incenerimento di Kamadeva è anch’esso ricordato attraverso i falò che le genti del Sud India compiono durante la Holi.
Un terzo mito è legato alla figura del Dio Krishna e, in particolare, al suo grande amore per Radha.
Si narra che il Dio Krishna, quando era bambino, fosse geloso della carnagione chiara di Radha rispetto alla sua che era molto scura. Si lamentò di questo con sua madre, Yashoda, la quale scherzando gli consigliò di mettere del colore sul viso di Radha e vedere come sarebbe cambiata la sua carnagione.
Il giovane e dispettoso Krishna prese sul serio le parole della madre e così colorò il volto di Radha.
Il gioco d’amore tra Krishna, Radha e le Gopi che si gettano acqua e polveri colorate è diventato così popolare che la festa di Holi è celebrata con grande entusiasmo soprattutto a Vrindavana e a Mathura.
mar